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giovedì 7 settembre 2017

il faro - nel suo ambiente




Come avevo scritto nel post " il faro " ho pensato di inserire anche questa foto, dalla visuale più ampia - e quindi distanza focale ridotta - perchè intanto la luce sprigionata dalla lampada è piacevole, e pure il riflesso nell'acqua. Peccato aver dovuto usare anche questa volta una lunga esposizione che ha appiattito le onde e disperso buona parte dei riflessi : fa più pensare ad un quadro che ad una foto ....

Se guardi con attenzione il perimetro della fotografia vedrai una sottile linea di colore e spessore diverso ... Ne approfitto per parlarti dell'orizzonte nella foto di paesaggio : se fai una foto al mare , sii certo che la macchina sia " in bolla " oppure con il computer raddrizzala. Se non lo fai, un'osservatore se ne accorgerà immediatamente ed in senso negativo. Io ho adattato una minilivella , roba da 4 soldi, e l'aggancio alla slitta del flash. O meglio : dovrei far così ma siccome sono pigro oppure di fretta ( non è vero, sono pigro ) mi trovo spesso a dover raddrizzare le foto con il computer e poi occorre ritagliare via quelle linee perimetrali di cui ti parlavo prima ( che invece in questa foto ho lasciato ).

ciao

il faro


Questo faro, posto su un grande scoglio all'estremo sud della Sardegna, è stato fotografato appena dopo il tramonto e ciò è riscontrabile dai riflessi del cielo arancione nelle finestre.

La nitidezza non è eccezionale, lo so, c'è un paio di motivi validi :

- la fotocamera, fissata sul treppiedi, era a circa 1,4 km dal soggetto
- vento sostenuto per tutti i sacrosanti tentativi di scattare
- aria umida tipica dell'ambiente marino poco prima che faccia notte

Ok, i motivi erano tre e non due....

Naturalmente la Canon era fissata al treppiedi e, causa vento, quest'ultimo l'ho tenuto più basso possibile, cioè la macchina era a circa 50 cm da terra se non meno, alla ricerca della stabilità.

Siccome l'esposizione è stata lunga, il mare ( che in questa foto "croppata" ossia ritagliata si vede appena appena ) sembra calmo mentre era abbastanza agitato : è l'ovvia conseguenza del tempo di apertura lungo.

Per poter riottenere l'immagine che vedi, effettivamente molto simile alla realtà, ho dovuto trafficare non poco con la post produzione : infatti questo è uno degli ultimi scatti ( numerosi) effettuati per cercare di annullare il mosso del vento e delle vibrazioni sul treppiede, per cui il sensore si è via via scaldato, dimostrando - nel RAW sfornato dalla macchina - un bel po' di fastidiosissimo rumore di crominanza (= macchie tendenti al magenta o al verde ) specialmente nel cielo e nel mare.

Alla fine ti trovi davanti ad un bivio : o ti tieni il rumore nel colore, generato dalla temperatura del sensore, oppure pasticci un po' con le levette e manopole dei software per la riduzione del rumore e aumento della nitidezza, fino a che il risultato sia accettabile. E questo, più o meno, è stato fatto per migliorare la foto.

Non ho molto altro da aggiungere : mi sembra che il punto forte della foto sia la stella luminosa sprigionata dalla lampada, ma anche proprio il riflesso arancione dell'ultima luce nelle finestre.

Più che una foto paesaggistica direi che è un...ritratto !  Per questo aggiungerò un altro post dove il faro sia un po' più disperso nel contesto.

Ecco i dati tecnici dello scatto  :

ISO 100
APERTURA DIAFRAMMA F/5.6
TEMPO APERTURA 20 "
TREPPIEDE   SI
LUNGHEZZA FOCALE 190MM
OBBIETTIVO  SIGMA 70/300 NON STABILIZZATO