Questa foto è stata scattata alcuni giorni fa in val Trebbia, poco dopo il paese Bobbio. La giornata, pur essendo con clima rigidissimo e cielo variabile, mi ha fatto un brutto scherzo : l'aria non era affatto tersa e limpida come ci si aspetterebbe dal clima invernale ( c'erano circa 2 gradi , 2 come le dita che mi sono cadute in terra dal freddo), anzi... l'aria era " spessa " come quando in estate si verifica un breve temporale e poi torna il sole . In effetti il file di partenza per poter poi ottenere questa immagine era ben peggio del risultato finale ( peraltro non eccelso) proprio per la presenza di una dominante cromatica bluastra che ancora si vede sulla destra e in lontananza a sinistra. Beh, insomma, prima era peggio.
Ma il motivo per cui ho postato la foto presso i meandri del Trebbia a Brugnello ( che è il paesino la cui chiesa si intravvede in vetta ) anzi, i motivi, sono 2 :
a- volevo mostrare una meraviglia naturale
b- volevo sprecare due parole sui super grandangolari
il primo punto l'ho quasi raggiunto , diciamo che avessi avuto la luce con angolazione diversa avrei potuto mostrare meglio il colore verde-blu fantastico dell'acqua dov'è più profonda.
il secondo punto direi che è centrato... come puoi vedere tu stesso, nonostante questa foto non sia il risultato dell'unione di più fotogrammi, l'area abbracciata è a dir poco enorme.
Ma non solo ..... spendiamo due parole sugli obbiettivi grandangolari molto spinti : il mio è un obbiettivo con focale variabile da 10 a 18 mm , il che significa che, in termini di equivalenza, moltiplicando il fattore di crop della mia rflex ( 1,6 ) x i due valori otteniamo 10x1,6 e 18x1,6 ( che sono la focale reale di questo obbiettivo ) . Il nostro occhio ha circa la focale 50mm, di conseguenza questo grandangolare è molto spinto, anche se c'è di meglio in commercio.
La prima sensazione che dà un utilizzo di grandangolare , le prime volte , è quello di allontanare e rimpicciolire la scena. E' vero, ma non è proprio tutto lì. In realtà una proprietà non immediatamente evidente è quella di rendere gli oggetti , rispetto alla fotocamera, più lontani fra loro. Provare per credere....
Mettiamo di avere un albero a 20 metri dalla reflex e un altro a 40 metri dalla reflex. Una foto col grandangolare farà apparire il primo albero, mettiamo, a 30 metri , mentre il secondo a 80 metri ( questi numeri sono fittizi , ma danno l'idea del tipo di effetto che danno questi obbiettivi ). Per capire ancora meglio, ti dirò che i teleobbiettivi raggiungono il risultato perfettamente inverso ( quindi i nostri alberi sembreranno a 10 e 12 metri , sempre approssimativamente ) ossia, come si dice , comprimono la scena . I vari piani verticali virtuali su cui giacciono gli oggetti si avvicinano uno all'altro.
Per questo motivo, generalmente, non conviene affatto usare i grandangolari per fare ritratti e primi piani : anche il più bel volto si troverà fotografato con un nasone lungo che punta verso l'obbiettivo.
A rovescio, un muso di cane da caccia ( sto facendo un esempio estremo) potrebbe risultare esaltato da questi obbiettivi dalla focale ultracorta, perchè il suo bel musone risulterebbe veramente predominante nella foto , ma stiamo parlando di un cane, non di una modella !
La foto di questo post è stata scattata con tempo di 1/60 di secondo , f/8 ma soprattutto volevo dirti che , con la focale che ho impostato a 10 mm , non ho neanche guardato dove ho messo a fuoco.
Questo è un bel vantaggio... l'immediatezza del momento : accendi la macchina, punti , metti a fuoco e scatti, senza troppi pensieri riguardanti cosa focalizzare perfetamente.
La focale particolare, così corta , ti permette di perdere poco niente tempo per mettere a fuoco, perchè di fatto è tutto praticamente sempre a fuoco. Ancora si rivela essere , come se non fosse ormai chiaro, proprio il contrario del teleobbiettivo, con cui si può isolare il soggetto, nella foto, sfocando il resto della scena.
Già, e spesso sono sfocate per sbaglio anche certe parti del soggetto ! è la caratteristica della focale molto lunga : la profondità di campo ( vedi il post
la profondità di campo e DOF master
diventa talmente ridotta che è facile sfocare troppo e coinvolgere parte del soggetto.
Beh, con una focale tipica del grandangolare spinto una cosa del genere è quasi impossibile , specie nei paesaggi posti ad una ragionevole distanza, avere solo parte della foto a fuoco.
C'è ancora qualcosa che devo dirti, anzi... due o tre :
il polarizzatore : per le caratteristiche dei grandangolari, io ci andrei cauto : spesso i polarizzatori danno delle dominanti oppure striature sgradevoli. Non è facile dirti quando succede, dipende tutto dalle angolazioni delle lenti rispetto al sole e probabilmente da altri fattori che non si verificano sempre. Da parte da mia, ho smesso di usare il "pola" col grandangolo, dopo alcuni disastri.
La scena : la composizione in una foto col grand. risente del fatto che tutto sembra lontano dalla reflex, quindi...davanti a te c'è il vuoto. Il vuoto va riempito, con 2 vantaggi :
a- chi guarda la foto ha un'idea delle dimensioni e dell distanze
b- la foto non ha quella carenza di forza tipica invece delle fotografie scialbe
il punto b è molto importante. Bisogna sempre avere un " qualcosa " vicino, anche se poco importante, ed un resto più lontano. Tipico, ad esempio, il segnale del pericolo canguri lungo il rettilineo stradale desertico in Australia.
Nella mia foto qua sopra non c'è alcun elemento in primo piano, ma solo in apparenza : nel gioco delle distanze, le piante dalle foglie secche, oltre a formare una specie di cornice, sono molto più vicine alla reflex rispetto al resto della scena. E questo è un riempimento dell'immagine, anche se non evidente . Certamente una ringhiera o un ramo riempivano meglio la scena.
Prima di salutarti ed invitarti ad esprimere osservazioni o a chiedere chiarimenti , volevo precisare che la versione finale della fotografia è stata assistita da un software per aumentare la gamma dinamica del sensore, ossia in certa misura è una foto HDR. Ma di questo parlerò altrove.....
ciao, ti aspetto