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lunedì 27 marzo 2017

Il castello di rivalta


Il castello di Rivalta , in provincia di Piacenza, è un piccolo borgo che si affaccia a strapiombo sul fiume Trebbia. All' interno del borgo una ridotta viabilità a fondo cieco offre diversi scorci che vale la pena di fotografare.
Uno di questi l'ho " beccato " all'ora blu ed elevando un po' la saturazione dei gialli/arancioni proposti dall'illuminazione pubblica  il risultato è qui sopra. Lasciare la saturazione originale avrebbe reso la scena più fredda , è questione di gusti.

Io sono soddisfatto di come è venuta la foto, forse avrei potuto far meglio evitando di usare una focale così corta che ha un po' inclinato il fronte del fabbricato di sinistra.

Inoltre penso che l'ideale sarebbe stato fare questa fotografia appena dopo una pioggia, in modo che il ciottolato fosse ancora bagnato e lucido.

Va beh...non si può avere tutto no?

Comunque l'ora blu , ossia tra il dopo-tramonto e la notte , ha un suo fascino innegabile per il mondo fotografico e soprattutto le fotocamere sono in grado di esaltarlo. Vale la pena provare.

E ora, i dati di scatto  :

treppiedi : si ,assolutamente, sia per la scarsa luce sia per la maggior nitidezza garantita dall'immobilità della fotocamera.

ISO : 100 . Sempre 100 per la massima qualità e meno rumore possibile

tempo di apertura diaframma : 1.3 secondi, impostati in automatico dalla reflex che era settata in priorità di diaframma.

apertura diaframma : f/6,3 .

lunghezza focale : 17 mm .

messa a fuoco : manuale . Se non ricordo male ho puntato la messa a fuoco sul selciato, a circa 30 metri da me e poi riposizionata la fotocamera.  

live view : si.

martedì 7 marzo 2017

l'albero bruciato


Ciao , un giorno passando in una strada di campagna in auto mi sono imbattuto del tutto casualmente in un albero di quercia a dir poco enorme. Ho fatto una rapida retromarcia e sono sceso con la reflex in mano.

Non ho molto da aggiungere , se non il giurarti che a grandezza naturale ( ossia riempiendo lo schermo del mac ) è un'immagine che rende , ben nitida e piacevole.

Cos'ho imparato da questa immagine ?

Che a volte le zone bruciate della foto ( ossia dove l'eccessiva luminosità supera la gamma dinamica del sensore ) non fanno poi un gran danno, anzi, danno l'esatta proporzione di quanta luce c'è in cielo.

Come? ah già, non so se sai cos'è la gamma dinamica.  Nessun problema, prova a leggerti o rileggerti questo post :

ecco perchè bisogna esporre a destra 

Se invece sei pigro come me e spostare il mouse è già un'impresa ( è vero, non sembra ma i mouse sono pesantissimi ) , ti riassumo brevemente la faccenda :

hai presente quando in auto o a piedi hai il sole in faccia? ecco , tu riesci lo stesso , con fatica, a vedere buona parte della scena . La tua macchina fotografica non vedrebbe nulla che un panorama bianchissimo. Allora si può " scurire " la scena prima di scattare la foto . Il sistema funziona e la foto viene.

Il problema è quando, nella scena abbagliante, abbiamo ad esempio anche un oggetto scuro ( un roccione, un bus, quel che vuoi ma molto in contrasto col resto) .Ecco, mentre i nostri occhi vedono abbastanza correttamente sia lo sfondo abbagliante sia l'oggetto scuro in primo piano, un sensore ti fa scegliere :
1- cielo "bruciato" e oggetto ben ripreso
2- cielo ok ma oggetto nero.

Tipico dei tramonti : sole arancione, riflessi sul mare, tutto il resto nero come l'inchiostro.

In sintesi , i nostri occhi "abbracciano" una vasta gamma di luminosità nelle scene che osservano, i sensori delle macchine fotografiche invece hanno questa capacità molto limitata.

Di solito si cerca di evitare di avere parti di foto , come si dice, bruciate, per questioni di estetica e perchè ci aspettiamo che una foto sia quel che di solito vediamo ( illusione....) ossia un qualcosa di coerente e...esistente, mentre le zone bruciate nelle scene sono out, inesistenti, bianche e STOP.

Quando guardo la foto dell'albero vedo che, per una volta, la zona bruciata non danneggia, secondo me, la scena.

E questo mi dà il motivo di vantarmi un po' di questa fotografia in fondo molto semplice.

Dati di scatto :

diaframma    f/7,1
tempo      1/25
ISO    100
modalità : priorità diaframmi
distanza focale :   30
mano libera.

ciao, se hai domande , non esitare a commentare.

venerdì 3 marzo 2017

mirino ottico o live view ?




Ciao, per introdurre questo argomento ho scelto una foto che mi piaceva e che ho ottenuto  con l'uso del live view probabilmente in modo più comodo e facile , rispetto all'utilizzo del mirino ottico.


 Tutte le volte  - o quasi - che fai "clic " potresti in teoria utilizzare il LV , visto che fondamentalmente solo la luce forte alle spalle del fotografo lo rende quasi inutilizzabile.  Ma non è vero il contrario, ossia frequentemente  il mirino ottico tradizionale non si può utilizzare :  ad esempio quando la fotocamera è in posizioni particolari, non so, orientata verso l'alto ma posizionata a terra , oppure se tu tieni la reflex in posto angusto ( un tubo, una fessura fra le rocce ecc. ) insomma, credimi, il live view è mooolto utile.

Ti ho parlato di una comodità , praticità ma a dirti il vero c'è qualcosa ancora  che va assolutamente citata : con il live view la messa a fuoco è più precisa.

Ma prima ti spiego almeno un po' in cosa consiste questa tecnica.

Il live view non è altro che la visione tramite lo schermo lcd della scena inquadrata. Praticamente una compatta tradizionale, senza mirino ottico, lavora unicamente tramite il lv. Tutti i comandi più importanti sono quindi proiettati e raggiungibili sul live view, quasi senza differenze rispetto al sistema normale  in cui lo schermo lcd è occupato dal " cruscotto " delle impostazioni invece che dalla scena.

Perchè è tanto importante il LV  sulle reflex? prendiamo ad esempio la messa a fuoco : tramite i comandi appositi, puoi ingrandire ( così almeno è sulle canon ) fino a 10x la scena inquadrata cosicchè la messa a fuoco - in questo esempio si parla di messa a fuoco manuale - è regolabile con estrema finezza, senza aver poi sorprese di mancato aggancio dell'autofocus. Quindi, intendiamoci, sto parlando di messa a fuoco con la reflex sul treppiedi, altrimenti sarà difficile tenerla ferma avendola fra le mani , con ingrandimento 10x ……sempre che non abbiamo anche montato un teleobbiettivo !!

Dopo aver messo a fuoco con grande precisione, occorre ricordarsi di riportare la visione al 100%  altrimenti, dicono i manuali di alcune reflex , la messa a fuoco può fallire.

Devo farti una piccola rivelazione…va beh… senz'altro lo saprai già… ma questo sistema dell'ingrandimento 10x che ha il live view è una grande , ma tanto grande facilitazione nella fotografia notturna : è noto infatti che a volte l'autofocus non funziona, forse per poco contrasto, forse per poca luce. Allo stesso modo, la messa a fuoco manuale col mirino ottico richiede che si veda bene ( quindi a distanza ragionevole ) il soggetto da focheggiare.

  Immaginiamo ad esempio di avere  un panorama oscuro con solo un lampione in lontananza. Se, come accade spesso, non abbiamo montato un teleobbiettivo in modo da avvicinare il soggetto per poter focheggiarlo accuratamente, allora sono problemi. Non solo, una volta messo a fuoco, non potremo "riallontanarlo " nella scena ruotando la ghiera della distanza focale, perchè si perde la messa a fuoco.

Grazie al live view e all'ingrandimento 10x sullo schermo lcd ,  potrai mettere a fuoco anche senza teleobbiettivo un soggetto lontanissimo , manualmente e  con estrema accuratezza, a differenza di quando si usa l'autofocus ( che in questo caso non andrebbe ) .

Insomma, il live view è un amico prezioso !



Ed ecco le sequenze per uno scatto di tipo paesaggistico di buona qualità  :

- reflex sul trappiedi
- disattivare autofocus
- disattivare sistema di stabilizzazione ( questo sempre quando la reflex è sul treppiedi )
- inquadrare il soggetto
- zoom 10x
- migliorare la messa a fuoco
- riportare zoom a 1x  ( nota : senza che si modifichi la distanza focale dell'obbiettivo)
- scattare la fotografia ( se esposizione lunga = telecomando o autoscatto)

Parliamo ora di un altro aspetto della messa a fuoco : con la macchina sul treppiedi si può spostare la cornice di messa a fuoco ( un rettangolino evidenziato nello schermo lcd ) dal centro fin dove si vuole, tramite i comandi della macchina.

 Vedremo però variare la luce nella scena, a seconda di dove si sposta la cornice. Può darsi che la combinazione zona a fuoco/esposizione  non vadano d'accordo, creando aree troppo bianche ed altre troppo nere.

Che fare allora?  sulla macchina esiste il blocco dell'esposizione e nelle impostazioni lo si può estendere anche per qualche minuto, in modo da avere tutto il tempo di mettere a fuoco il soggetto DOPO aver bloccato la luminosità della scena al valore prescelto.

 Naturalmente la mia precisazione è riferita ai casi in cui è la reflex a determinare l'esposizione, ossia….sempre tranne che in modalità manuale, dove sarai tu, giocando con il tempo e il diaframma, a regolare la luce che entra nella scena e quindi arriva allo schermo del lv.

A pensarci bene, dopo tutto, forse la modalità manuale è la più semplice da accoppiare all'uso del lv, proprio perchè la reflex non ti può confondere variando l'esposizione di continuo mentre cerchi la zona da mettere a fuoco. Insomma…. io ti consiglio la modalità manuale per avere le idee più chiare di quel che stai facendo con il live view.

Quest'ultimo ti rende la scena reale di come sarà fotografata.

Non è vero.

 A volte non ce la fa… capita, specie nelle scene con scarsa luce, ad esempio appena dopo il crepuscolo e di notte : la scena è approssimata e i colori sballati .

 Ci sono reflex più o meno interessate da questo fenomeno, ma non è trascurabile tant'è vero che il lv ti avverte della scarsa fedeltà dell'immagine alla scena reale con apposito simbolo lampeggiante.

Un'altra cosa che potrei dirti a proposito del lv e che secondo me conta molto è che il lv è il massimo per i paesaggisti e per tutti i soggetti statici.

Per la fotografia sportiva penso invece che non ci siamo ancora, nel senso che la messa a fuoco automatica del lv , con la macchina in mano, è veramente lenta rispetto a quella che si ottiene con il mirino ottico. Per la mia Canon, sto parlando di 3-4 secondi necessari contro mezzo secondo circa. Poi ci saranno pure reflex più scattanti e obbiettivi più performanti, però consiglierei di fare qualche prova.

Per quanto riguarda infine la fotografia di questo post, ecco le impostazioni :

treppiedi : si
autofocus : no
stabilizzatore : no ( se no viene mossa ! è la maledizione del treppiedi : se lo usi e non spegni lo stabilizzatore , vieni punito) .
tempo : 30 secondi
ISO : 400 (infatti c'è un po' di rumore emerso nello schiarire le parti buie)
diaframma : f/4
modalità : manuale.
distanza focale : 50 mm
live view : c'è da chiederlo?

ciao